Diabete di tipo 2 prevenibile grazie a un modello predittivo del rischio
Nelle persone con prediabete, l’utilizzo di interventi personalizzati può migliorare il processo decisionale clinico e la prevenzione del diabete, secondo un modello di previsione del rischio di diabete pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.
Vi è una necessità clinica di modelli di previsione del rischio di diabete in grado di informare le persone in che modo l’inizio di un intervento preventivo può influire sul loro rischio previsto di sviluppare il diabete di tipo 2 e identificare quale approccio di intervento sarebbe ottimale per la prevenzione del diabete in base al profilo clinico di quell’individuo, hanno premesso gli autori.
L’obiettivo di questo studio era sviluppare e convalidare un modello per la previsione del rischio del diabete in grado di incorporare i benefici previsti per più strategie di prevenzione del diabete di prima linea e includere gli effetti di un intervento personalizzato.
Un modello di previsione del rischio ricavato dai dati di due trial clinici
I ricercatori hanno utilizzato i dati dello studio clinico randomizzato controllato Diabetes Prevention Program (DPP) per sviluppare un modello predittivo del rischio di sviluppare un diabete di tipo 2 incidente, modello che è stato successivamente validato utilizzando i dati del DPP e di persone con prediabete nello studio MESA (Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis).
Lo studio DPP ha arruolato adulti di età compresa tra 25 e 85 anni ad alto rischio di diabete di tipo 2 in base al peso corporeo e alla glicemia al basale. I dati per il modello di previsione del rischio sono stati raccolti da 2.640 partecipanti con prediabete in tre bracci di studio, ovvero intervento intensivo sullo stile di vita, metformina più cure standard e placebo più cure standard.
Le variabili considerate per l’inclusione nello sviluppo del modello di previsione del rischio sono state scelte in base a un equilibrio di disponibilità per la raccolta in un ambiente clinico o di esame, funzione biologica, previsione del rischio nota o causale per lo sviluppo del diabete di tipo 2 e effetti di risposta all’intervento DPP. I ricercatori hanno creato due modelli di previsione del rischio, che includevano come variabili la glicemia a digiuno, il livello di emoglobina glicata (HbA1c), il BMI, i trigliceridi, l’età, il sesso e il braccio di randomizzazione DPP.
Uno era un modello personalizzato, che includeva un’ulteriore interazione a coppie tra il braccio di intervento e l’età, la glicemia a digiuno e il BMI, mentre il secondo modello, non personalizzato e privo delle interazioni a coppie, è stato sviluppato per valutare l’utilità di individuare gli effetti di intervento preventivo sulle previsioni del rischio.
«Questo nuovo modello di previsione è diverso da quelli pubblicati in precedenza, in quanto non presuppone che i partecipanti trarranno lo stesso beneficio da ciascun intervento» ha spiegato l’autore senior Michael Bancks, professore associato di epidemiologia e prevenzione presso la Wake Forest University School of Medicine. «Possiamo stimare il rischio previsto di diabete di tipo 2 di una persona dopo aver iniziato un intervento che risponda al suo profilo clinico».
I modelli sono stati validati utilizzando i dati del DPP e di 2.104 adulti con prediabete alla prima o alla seconda visita nel gruppo MESA. L’esito primario era l’incidenza del diabete di tipo 2 a 3 anni.
Per la maggior parte degli adulti è ottimale un intervento sullo stile di vita
L’incidenza cumulativa del diabete di tipo 2 a 3 anni è stata del 17% nel gruppo DPP e del 9,8% nel gruppo MESA. Il modello personalizzato ha mostrato un valore C-statistic (una misura che valuta la capacità di un modello di previsione di discriminare tra i soggetti che hanno un evento e quelli che non lo hanno) più alto rispetto a quello non personalizzato (0,707 vs 0,698).
In base al primo modello, l’intervento intensivo sullo stile di vita è risultato il trattamento ottimale (riduzione del rischio di diabete a 3 anni) per la prevenzione del diabete nell’86% del gruppo DPP e nel 97% del gruppo MESA, mentre la metformina lo era per il restante 14% e 3% dei rispettivi gruppi. La combinazione placebo più cure standard non è stata ottimale per nessun partecipante.
«Per la maggior parte dei soggetti ad alto rischio di diabete di tipo 2, un intervento intensivo sullo stile di vita sarà l’intervento preventivo ottimale» ha dichiarato Bancks. «Nelle altre persone lo sarà l’uso di metformina in combinazione con una dieta sana e un’attività fisica regolare. Il nostro studio può aiutare le persone a identificare quale intervento potrebbe essere ottimale per prevenire il diabete di tipo 2».
Il numero necessario di soggetti da trattare per prevenire un caso di diabete di tipo 2 era pari a 7,8 quando è stato selezionato l’intervento ottimale secondo il modello di rischio, 8,2 quando tutti i partecipanti hanno ricevuto un intervento sullo stile di vita e 13,1 quando tutti gli adulti hanno ricevuto metformina.
Secondo un’analisi delle caratteristiche dei pazienti, gli anziani e i soggetti con una glicemia a digiuno basale più bassa avevano maggiori probabilità di beneficiare di un intervento intensivo sullo stile di vita, mentre quelli con un BMI più elevato avevano maggiori probabilità di beneficiare della metformina.
Lo strumento è disponibile in rete
Il modello di previsione del rischio è disponibile al pubblico all’indirizzo https://diabetesriskcalculator.phs.wakehealth.edu. Dopo avere inserito le proprie informazioni per ogni variabile, gli adulti possono sapere se un intervento intensivo sullo stile di vita o la metformina sono correlati a un rischio inferiore di diabete di tipo 2 a 3 anni.
«Questo strumento online può aiutare a illustrare e quantificare i potenziali benefici personalizzati in base al profilo clinico del paziente e a guidare le discussioni tra paziente e medico sui benefici dell’avvio di un intervento preventivo e su quale intervento potrebbe essere ottimale per un individuo» ha sottolineato Bancks, osservando che il modello di previsione del rischio considera solo l’intervento intensivo sullo stile di vita e la metformina, dal momento che erano gli interventi valutati nel studio DPP. I modelli futuri dovrebbero includere ulteriori terapie disponibili per la prevenzione del diabete di tipo 2.
«Inoltre il disegno dello studio originale consente al nostro modello di fornire solo stime del rischio per gli interventi preventivi eseguiti singolarmente, cioè il solo intervento intensivo sullo stile di vita per la perdita di peso o la sola terapia con metformina abbinata a una dieta sana e ad attività fisica regolare» ha concluso. «Sarebbe utile conoscere i benefici di questi due interventi nella prevenzione del diabete di tipo 2 se vengono eseguiti in combinazione».
Referenze
Jaeger B et al. Development and validation of a diabetes risk prediction model with individualized preventive intervention effects. J Clin Endocrinol Metab. 2025 Apr 23:dgaf250.
da Pharmastar