Condannato il ‘Guru delle diete’ Adriano Panzironi: 2 anni e 8 mesi per esercizio abusivo di professione medica. La soddisfazione di Omceo Roma

Il tribunale monocratico di Roma ha condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione Adriano Panzironi, noto come il ‘guru delle diete’ e accusato di esercizio abusivo della professione medica. Il giudice ha, inoltre, inflitto 1 anno e 4 mesi al fratello di Panzironi, Roberto accusato di concorso nel reato. Accolte, quindi, le richieste delle Procura di Capitale. Il giudice ha anche condannato gli imputati al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, nonché al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari ad euro 20mila in favore dell’ Omceo di Roma. Lo riporta l’ Agenzia Ansa.

L’ avvio del procedimento nasce per iniziativa del Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, che nel 2018 ha denunciato Adriano Panzironi per esercizio abusivo della professione medica. L’ Omceo è stato rappresentato e difeso dall’avvocato Valeria Raimondo. “Sono molto soddisfatto per questa condanna perché come ordine dei medici lavoriamo quotidianamente a tutela della salute del cittadino”, commenta Magi, presidente dell’ Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri. “È necessario – ha aggiunto – che chi propone diete, regimi alimentari e programmi e metodi di nutrizione abbia le necessarie competenze e quando questo non avviene spesso le conseguenze diventano notizie di cronaca. Come Ordine dei medici riteniamo come che la magistratura abbia dato un segnale molto importante. Speriamo che questo sia di monito per tutti quanti, non seguite semplicemente chi promette di farvi vivere 120 anni, ma seguite i medici e i professionisti sanitari abilitati dal Ssn alla cura della persona”.

“All’ esito di un’ istruttoria molto articolata – ha spiegato l’avvocato Valeria Raimondo – il Tribunale ha accolto la nostra tesi, ritenendo che le condotte dei fratelli Panzironi abbiano superato la soglia della rilevanza penale. Non posso non esprimere apprezzamento e soddisfazione per questo risultato, che ripaga l’ impegno difensivo profuso in questi anni di processo e che segnala l’ emergere di una sensibilità al passo con i tempi, che tiene conto delle nuove e insidiose modalità di comunicazione rappresentate dai social”.

 

da Quotidiano Sanità

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