Attenzione agli antibiotici: uso ripetuto può aumentare il rischio di diabete 2

L’esposizione ripetuta ad alcuni gruppi di antibiotici può aumentare il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. A suggerirlo è un ampio studio caso controllo di autori americani, pubblicato di recente online sulla rivista European Journal of Endocrinology.

Nell’introduzione, i ricercatori spiegano che il microbiota intestinale ha mostrato di influenzare pathway metabolici importanti nella patogenesi dell’obesità, dell’insulino-resiitenza e del diabete sia in modelli animali sia nell’uomo. Diversi studi hanno, inoltre, evidenziato che gli antibiotici, di cui si nei Paesi occidentali si fa un uso massiccio ed eccessivo, possono alterare il microbiota.

Gli autori della ricerca, guidati da Ben Boursi, della University of Pennsylvania di Philadelphia, hanno quindi provato a valutare se il fatto di essere stati esposti in passato agli antibiotici possa aumentare il rischio di sviluppare il diabete.

Utilizzando un ampio data base di popolazione del Regno Unito, i ricercatori hanno identificati i pazienti che avevano ricevuto una diagnosi di diabete e, per ogni caso, quattro controlli di pari età e sesso, trattati nello stesso centro e con un follow-up di durata analoga prima della data indice. Come esposizione di interesse hanno considerato quella nell’anno precedente la data indice.

In totale lo studio ha riguardato oltre un milione di persone: 208.002 soggetti diabetici e  815.576 controlli.

Le analisi hanno rivelato che l’esposizione a un solo ciclo di antibiotici non è associata a un aumento del rischio di diabete. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che coloro a cui stati prescritti da due a cinque cicli di quattro tipi di antibiotici – penicilline, cefalosporine, chinoloni e macrolidi – avevano una maggiore probabilità di sviluppare il diabete. Inoltre, il rischio di diabete è risultato cescente all’aumentare del il numero di antibiotici prescritti.

Da due a cinque cicli di una penicillina, stando ai risultati di questo studio, sarebbero associati a  un aumento del rischio di diabete dell’8% (odds ratio, OR, aggiustato 1,08; IC al 95% 1,05-1,11), mentre in caso di più di cinque cicli il rischio aumenterebbe del 23%.

Nel caso dei chinoloni, un numero di cicli compreso tra due e cinque è risultato associato a un aumento del rischio di diabete del 15% (OR 1,15; IC al 95% 1,08-1,23), mentre con più di cinque cicli il rischio salirebbe al 37%. (OR 1,37; IC al 95% 1,19-1,58)

Nel calcolo del rischio, gli autori hanno aggiustato i dati tenendo conto degli altri fattori di rischio di diabete, come l’obesità, il fumo, la presenza di una coronaropatia e le infezioni.

Boursi  e i colleghi non hanno trovato, invece, alcuna associazione tra rischio di sviluppare il diabete ed esposizione agli antviirali e agli antifungini.

“Anche se il nostro studio non dimostra una relazione di causa ed effetto, pensiamo che un cambiamento della quantità e della diversità dei batteri intestinali possa spiegare il legame tra antibiotici e rischio di diabete” ha detto l’autore senior del lavoro Yu-Xiao Yang, in un comunicato stampa.

 

Alessandra Terzaghi

B. Boursi, et al. The effect of past antibiotic exposure on diabetes risk. Eur J Endocrinol. 2015, doi: 10.1530/EJE-14-1163.
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da PHARMASTAR