I benefici dell’attività fisica sono dimostrati dallo studio IDES

Uno studio tutto italiano (l’Italian Diabetes and Exercise Study, IDES) ha dimostrato che un’attività fisica intensa, pianificata e supervisionata migliora l’emoglobina glicosilata e riduce il rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2.
Questo programma è stato abbinato a un counseling dedicato alla promozione dell’attività fisica e paragonato al solo counseling. Lo studio è stato condotto in 22 centri diabetologici in diverse parti d’Italia, ciascuno collegato a un Centro Fitness Metabolica. In questi centri i pazienti si sono allenati sotto la supervisione di uno specialista.

Il programma consisteva di 150 minuti alla settimana divisi in due sessioni di esercizi (aerobici e di resistenza).
I pazienti selezionati erano tutti diabetici tipo 2 sedentari e corrispondevano ai criteri fissati dall’IDF per la sindrome metabolica.
Essendo tutti sovrappeso o obesi, il regime alimentare è stato modificato riducendone l’apporto calorico onde ottenere un bilancio negativo di 500 kcal al giorno (55% carboidrati complessi, 30% grassi, 15% proteine).

La strategia che combinava l’esercizio con il counseling ha prodotto benefici significativi rispetto al solo couseling, anche in termini di promozione dell’attività fisica al di fuori delle sedute in palestra. Inoltre, il solo counseling, pur se efficace nel promuovere il volume di attività fisica consigliato dalle linee guida correnti, ha prodotto effetti marginali sui fattori di rischio cardiovascolare, così da suggerire la necessità di rivedere queste raccomandazioni.

(Balducci et al. Arch Intern Med 2010; 170: 1794-1803)

Traduzione ed adattamento di Daniela D’Onofrio

 da Vivere il Diabete