Diabete di tipo 2 prevenibile con dieta mediterranea ottimizzata ed esercizio fisico
Seguire una dieta mediterranea ottimizzata con meno calorie, abbinata a un’attività fisica più moderata e al supporto di un professionista per la perdita di peso, riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 del 31%, secondo i risultati dello studio clinico multicentrico spagnolo PREDIMED-Plus pubblicati sulla rivista Annals of Internal Medicine.
PREDIMED-Plus (2013-2024) è la continuazione dello studio PREDIMED (2003-2010), il quale ha dimostrato che seguire una dieta mediterranea arricchita con olio extravergine di oliva o frutta secca riduce il rischio di malattie cardiovascolari del 30%.
Si tratta del più grande studio europeo sulla nutrizione, avviato nel 2013 dall’Università di Navarra grazie all’assegnazione di un Advanced Grant del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) di oltre 2 milioni di euro e condotto in oltre 100 centri di assistenza primaria del Sistema Sanitario Nazionale spagnolo in collaborazione con oltre 200 ricercatori di altre 22 università, ospedali e centri di ricerca spagnoli. Tra il 2014 e il 2016, l’adesione alla sperimentazione di altre istituzioni ha portato il finanziamento complessivo a oltre 15 milioni di euro.
Per sei anni i ricercatori hanno seguito 4.746 persone di età compresa tra 55 e 75 anni con sovrappeso o obesità e sindrome metabolica, senza anamnesi di malattie cardiovascolari o diabete. Per valutare se una versione ottimizzata della dieta mediterranea potesse rafforzare la prevenzione del diabete di tipo 2, hanno confrontato due gruppi, uno dei quali ha adottato una dieta mediterranea ipocalorica (circa 600 kcal in meno al giorno), un piano di attività fisica moderata (camminata veloce, allenamento di forza ed equilibrio) e una consulenza professionale, mentre l’altro ha seguito la dieta mediterranea tradizionale, senza restrizioni caloriche o consigli sull’esercizio fisico.
Incidenza del diabete del 31% inferiore modificando lo stile di vita
Dopo 6 anni il rischio assoluto di sviluppare il diabete di tipo 2 è risultato del 12,0% nel gruppo di controllo (349 casi) e del 9,5% nel gruppo di intervento (280 casi), con un’incidenza del 31% inferiore nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo (riduzione del rischio assoluto di 2,6 casi ogni 1000 anni-persona). Il gruppo di intervento ha inoltre perso in media 3,3 kg e ha ridotto la circonferenza della vita di 3,6 cm, rispetto a soli 0,6 kg e 0,3 cm del gruppo di controllo.
«Il diabete è il primo risultato clinico solido per il quale abbiamo dimostrato, utilizzando le più solide evidenze disponibili, che la dieta mediterranea con riduzione calorica, attività fisica e perdita di peso, è uno strumento preventivo altamente efficace» ha affermato l’autore Miguel Ángel Martínez-González, professore di Medicina Preventiva e Salute Pubblica presso l’Università di Navarra, Professore Aggiunto di Nutrizione presso l’Università di Harvard. «Applicati su larga scala a popolazioni a rischio, questi cambiamenti modesti e duraturi nello stile di vita potrebbero prevenire migliaia di nuove diagnosi ogni anno. Speriamo di mostrare presto evidenze simili per altre importanti sfide di salute pubblica».
Un modo pratico ed efficace per prevenire il diabete di tipo 2
Secondo gli ultimi dati dell’International Diabetes Federation, il diabete di tipo 2 colpisce oggi oltre 530 milioni di persone in tutto il mondo. La sua rapida crescita è dovuta all’urbanizzazione (diete scorrette, stili di vita sedentari, ridotta attività fisica), all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dei tassi di sovrappeso e obesità.
In Spagna, dove circa 4,7 milioni di adulti convivono con il diabete (prevalentemente di tipo 2), la malattia ha uno dei tassi più alti in Europa, dove si contano oltre 65 milioni di persone con diabete. Negli Stati Uniti la cifra è di circa 38,5 milioni e la prevalenza supera di gran lunga la media globale, con uno dei costi sanitari per paziente più elevati al mondo. Per arginare questa emergenza di salute pubblica che aumenta significativamente il rischio di complicanze cardiovascolari, renali e metaboliche, la prevenzione è essenziale.
«La dieta mediterranea agisce sinergicamente per migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre l’infiammazione. PREDIMED-Plus ha dimostrato che la combinazione di controllo calorico e attività fisica potenzia questi benefici» ha spiegato il primo autore dello studio Miguel Ruiz-Canela, professore e Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Salute Pubblica presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Navarra. «Si tratta di un approccio gustoso, sostenibile e culturalmente accettato che offre un modo pratico ed efficace per prevenire il diabete di tipo 2, una malattia in larga misura evitabile».
Un approccio non replicabile facilmente in tutti i paesi
In un editoriale di accompagnamento, Sharon Herring e Gina Tripicchio, esperte di nutrizione e salute pubblica presso la Temple University di Filadelfia, USA, hanno elogiato la rilevanza clinica dell’intervento di stile di vita e il suo potenziale come modello preventivo per il diabete di tipo 2.
Hanno tuttavia fatto presente che replicare simili strategie al di fuori del contesto mediterraneo, come negli Stati Uniti, richiede il superamento di barriere strutturali come tra cui la disparità di accesso ad alimenti sani, i limiti dell’ambiente urbano e la mancanza di una guida professionale.
Referenze
Ruiz-Canela M et al. Comparison of an Energy-Reduced Mediterranean Diet and Physical Activity Versus an Ad Libitum Mediterranean Diet in the Prevention of Type 2 Diabetes : A Secondary Analysis of a Randomized Controlled Trial. Ann Intern Med. 2025 Aug 26.
da Pharmastar